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Turismo, all'Umbria serve una strategia In evidenza

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La mia lunga esperienza lavorativa mi permette di dire che il turismo ben pianificato e responsabile è un ottimo meccanismo per far crescere economicamente un territorio e chi lo abita
Il turismo è un settore interessante nel quale investire. Il lavoro da fare è tanto, ma le soddisfazioni sono tantissime, sia sotto il profilo economico che umano. Non bisogna sottovalutare mai l'importanza del cliente e neppure il suo potere al tempo delle recensioni online.

Eppure quasi tutti sottovalutano l’importanza di riqualificare il proprio immobile innalzando il suo valore verso l’alto; ignorando che solo migliorando la qualità dei servizi e dell’offerta patrimoniale si ottengono risultati soddisfacenti capaci di determinare il successo o meno del proprio investimento.

La maggior parte delle persone pensa che i professionisti del settore non siano necessari: li vedono come costi inutili o eccessivi, senza comprendere che il nostro scopo invece è quello di aiutare a valorizzare il patrimonio immobiliare e renderlo fonte di guadagno..

L’industria del turismo è in netta crescita. Il suo contributo globale al PIL mondiale è cresciuto del 21 per cento negli ultimi dieci anni e conta oltre 6.000 miliardi di dollari all’anno.

Già da soli questi numeri sarebbero sufficienti a far capire perché conviene investire nel turismo.
La domanda che mi pongo e che non trova purtroppo risposta, di fronte alle carenze palesi della nostra regione, è perché si dedicano cosi poche risorse a questo settore.
All’Umbria, e agli umbri,  oggi serve una strategia per esportare più servizi.

Occupandomi per conto di advisors londinesi di setacciare il territorio italiano alla ricerca di patrimoni immobiliari di alto livello incluso il settore alberghiero, vi posso assicurare mai come ora vengono evidenziate le carenze strutturali dei servizi e dei patrimoni immobiliari della nostra regione. Occorrono investimenti mirati di promozione sui mercati internazionali, integrati da un'offerta digitale. Non basta uno scorcio storico ambientale ad attirare turisti, serve capire i loro bisogni, le loro esigenze. Insomma, per battere la concorrenza devi fare la differenza.

Chi opera nel turismo deve provare a rispondere alla domanda: “Quali saranno le loro future ICONE dell’ospitalità?

  1. 1. Il territorio; e pertanto adottare i criteri della sostenibilità.
  2. 2. L’investimento delle risorse; e quindi uno scenario di lungo periodo.
  3. 3. Il mercato; Perciò interpretare i sogni dei futuri clienti e rispondere alle loro necessità

L’Umbria non è solo Assisi, Todi e Spoleto; è una regione bellissima con enormi potenzialità turistiche inespresse, peccato dimenticarselo troppo spesso.

 

 

 

 

Turismo, all'Umbria serve una strategia