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Milano: la patria delle cose In evidenza

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Milano: la patria delle cose
Alla fine ce l'ho fatta, forse. Mi sono trasferita a Milano da un mese e un giorno. Sono partita con la mia valigia di cartone per il profondo Nord in cerca di risposte e di fortuna.

Le risposte non le ho ancora trovate, ma forse sbaglio le domande, la fortuna va e viene, come tutte le cose della vita.

Ma cosa offre a Milano a quelle come me che fanno cose, vedono gente, eccetera eccetera? Milano è la città che non dorme mai, è la città sempre di corsa, la città della nebbia e delle e aperte. E' la città dove al supermercato mi chiedono se voglio un “sacchétto” e non una “busta”. E' la città delle metro di vari colori e dei tram rumorosi. E' la città dove mi perdo e mi ritrovo, come metafora della vita, ovviamente.

Milano dà la giusta carica a tutte quelle persone che, come me, hanno bisogno di stimoli per andare avanti. Tutte quelle persone che si impigriscono, senza la giusta spinta. A Milano io ho voglia di fare di cose, ho voglia di uscire, di andare in giro, di prendere l'iniziativa, di mettermi in gioco. Tutte cose mai provate davvero nei miei tantissimi venticinque anni di vita. Milano è il posto giusto, al momento giusto, la scelta giusta che non ho mai fatto: negli ultimi tre anni ho vissuto in tre paesi diversi e mai come ora mi sono sentita a casa, in una città che casa non è.

E tutto questo mi ha fatto riflettere: tutte le scelte sbagliate degli ultimi anni sono servite a capire che, sì, la scelta giusta esiste, che il posto giusto esiste, che casa è dove ci sentiamo a casa, dove riusciamo a mettere radici senza nemmeno aver seminato prima. Ma ora basta con queste metafore che sto diventando la metafora di me stessa.


Volevo rassicurare tutti i miei numerosi lettori: sto bene, sono a Milano e al Pandoro preferisco il Panettone.

Milano: la patria delle cose
   
Chiara Peccini

Classe 1990, bionda dal 2012, filosofa a tempo perso e blogger in erba. Alla costante ricerca del senso della vita, nel frattempo faccio cose e vedo gente.